La liuteria cremonese inizia il suo cammino alla metà del secolo XVI con Andrea Amati avviando un processo evolutivo unico al mondo con dinastie di liutai – gli Amati, i Bergonzi, i Guarneri, i Ruggeri e gli Stradivari – la cui fama percorse tutta l'Europa.
Possedere un violino uscito dalle loro botteghe era, per le principali corti europee e i più grandi musicisti, non solo segno di distinzione, ma garanzia di un’eccellente qualità dello strumento.
Con la fine del '700 iniziò un lento declino che si prolungò per tutto l'800, anche se in questo secolo lavorarono in città importanti liutai.
Nel ‘900 si posero le basi per il rilancio della liuteria cremonese con l’avvio della Scuola Internazionale di Liuteria e di una prestigiosa collezione di capolavori storici che oggi conta 11 strumenti.
La liuteria cremonese riprende così il suo cammino, con la formazione di nuovi maestri e l'apertura di nuove botteghe mentre, nel nome della tradizione, si riallacciano rapporti internazionali, si organizzano mostre e concorsi di crescente successo.
Oggi Cremona, con le sue oltre 150 botteghe, è ritornata ad essere il punto di riferimento per la liuteria internazionale.
Il metodo di costruzione degli strumenti, secondo la tradizione cremonese, si sviluppa intorno alla forma, e la forma cremonese è la più idonea a migliorare le possibilità acustiche e stilistiche dello strumento e contemporaneamente a dare al liutaio libertà di interpretazione.
Occorrono circa duecentoventi ore di lavoro per costruire un violino.
La scelta delle tavole armoniche è il primo passo. Segue la piegatura delle fasce con il ferro caldo così da essere perfettamente adattate alla forma e incollate agli zocchetti.
Si passa poi alla tracciatura del profilo esterno dello strumento sulle tavole e al taglio. Si rifiniscono il bordo e le punte e si procede alla sgrossatura.
Si inserisce il filetto nel canale precedentemente tracciato a graffietto.
Una volta definite le bombature esterne, si esegue lo scavo della parte interna, si tagliano i fori armonici e si delinea perfettamente il profilo delle effe.
Si prepara la catena, posizionandola longitudinalmente sul lato interno del piano armonico.
Si incollano la tavola e il fondo alle fasce. Si rifiniscono i bordi e si passa alla realizzazione del riccio.
Si scolpisce la chiocciola levigandone i contorni.
Si incollano la tastiera e il capotasto sul manico che viene incastrato nella cassa armonica allineandolo perfettamente al ponticello.
Mediante speciali pennelli si applica la vernice che, con la sua trasparenza, esalterà al massimo le marezzature e le venature del legno.
Mentoniera, ponticello, cordiera, corde e piroli costituiscono il corredo finale dello strumento.
Il marchio CREMONA LIUTERIA®
Il marchio CREMONA LIUTERIA®, garantendo le caratteristiche artigianali e la provenienza degli strumenti, intende valorizzare la liuteria cremonese contemporanea nel mondo.
Il marchio tutela gli strumenti cremonesi dal pericolo di contraffazioni, porta trasparenza sul mercato e sicurezza per gli acquirenti.
Gli strumenti a marchio CREMONA LIUTERIA® devono:
Consorzio Liutai Antonio Stradivari Cremona
Il Consorzio Liutai “A. Stradivari” Cremona è nato nel 1996 allo scopo di promuovere e valorizzare la liuteria contemporanea cremonese, che opera nel rispetto della tradizione artigianale dei grandi maestri del passato, la cui arte è conosciuta ed ammirata in tutto il mondo ed è fonte inesauribile di ispirazione della moderna liuteria.
Al Consorzio aderiscono circa 60 maestri liutai di Cremona e provincia.
Nella show room del Consorzio, a due passi dal Duomo nella centralissima piazza Stradivari, aperta tutto l’anno, sono presenti un’ampia gamma di strumenti ad arco, accessori ed editoria specializzata.
tel: 0372 463503 - fax: 0372 464490
La Collezionedegli Archi di Palazzo Comunale e il Museo Stradivariano
La Collezione degli archi di Palazzo Comunale e il Museo Stradivariano rappresentano il fiore all’occhiello di Cremona città della musica e della liuteria.
Gli strumenti esposti tracciano la storia di quella che è stata la più grande scuola liutaria di ogni tempo, con capolavori di Stradivari, fra cui “il Cremonese 1715”, uno dei violini più preziosi al mondo, degli Amati, fra cui il famoso “Carlo IX” di Andrea Amati, dei Guarneri, di Ruggeri e, fra i liutai più recenti, di Ceruti e Sacconi.
Gli attrezzi della bottega di Antonio Stradivari, oltre a forme, documenti e cimeli, si possono invece ammirare al Museo Stradivariano che raccoglie una collezione di oltre 60 strumenti ad arco costruiti da liutai italiani dalla seconda metà dell'Ottocento alla prima metà del Novecento. Il Museo ospita anche un itinerario didattico che illustra le fasi di costruzione secondo la tradizione della scuola classica cremonese.
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